Una tappa che cambia respiro e direzione: dalle spiagge all’entroterra, il paesaggio si fa più intimo e selvaggio.
Tra colline silenziose e meraviglie nascoste, si entra nel cuore più autentico delle Marche.
Lasciato alle spalle il mare e la leggerezza della costa, il viaggio lungo le Strade di Marca cambia ritmo e orizzonte. Si saluta Fano al primo chiarore del giorno, con un ultimo sguardo all’Arco di Augusto, che sembra quasi benedire la partenza verso l’entroterra. La città si allontana lentamente mentre la strada si infila tra le prime colline. Il paesaggio muta con dolcezza e, chilometro dopo chilometro, la campagna si fa più ampia, più silenziosa. Si attraversano borghi e vallate in cui la presenza umana si fonde con l’ambiente senza mai disturbarlo.
Man mano che ci si addentra nell’interno, i rilievi si fanno più decisi e l’atmosfera più intima. La strada si snoda tra dorsali panoramiche e piccole valli nascoste, e ogni curva regala una nuova prospettiva. È una tappa che chiede più attenzione e più energia, ma ripaga con una natura che si fa via via più selvaggia e autentica.
L’arrivo a Genga segna il passaggio a una nuova dimensione del viaggio. Il borgo si affaccia discreto sulle gole del Sentino, in un paesaggio quasi mistico, dove la roccia e l’acqua sembrano parlare da millenni.
È la porta d’accesso alle famose Grotte di Frasassi, tra i complessi carsici più spettacolari d’Europa, ma è anche molto di più: un luogo di silenzio e raccoglimento, con il castello medievale, il museo e un centro storico raccolto, tutto da scoprire. Poco più in là, incastonato in una cavità naturale, si svela il Santuario Madonna di Frasassi, più conosciuto come Tempio del Valadier: è un luogo che parla all’anima prima ancora che agli occhi, e chiude la tappa con la sensazione profonda di essere arrivati in un altrove autentico e memorabile.
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